Nemici - Una storia d amore by Isaac Bashevis Singer

Nemici - Una storia d amore by Isaac Bashevis Singer

autore:Isaac Bashevis Singer [Isaac Bashevis Singer]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


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CAPITOLO SESTO

1.

Herman aveva trascorso i primi due giorni di Sukkoth con Masha ed era tornato per Chol Hamoed, i giorni di mezza Festa, nel suo appartamento a Brooklyn.

Dopo colazione, sedeva al tavolino nel soggiorno e lavorava a un capitolo di un libro intitolato La vita ebraica quale si rispecchia nello Shulhran Aruch e nelle Responsa. Il libro era già stato accettato da editori in America e in Inghilterra, e Rabbi Lampert stava per firmare il contratto anche con una casa editrice francese. A Herman sarebbe spettata una percentuale sui diritti d'autore. Il testo doveva avere una lunghezza approssimativa di millecinquecento pagine e, in origine, era stata prevista la suddivisione in parecchi volumi. Rabbi Lampert si era accordato però affinché l'opera venisse pubblicata dapprima come una serie di monografie, ognuna delle quali in apparenza completa in sé, ma compilata in modo da potere in seguito, con piccole modifiche, entrare a far parte di un grosso volume.

Herman scrisse alcune righe e si fermò. Non appena si metteva al lavoro, i “nervi” cominciavano a sabotarlo. Lo prendeva il sonno e a stento riusciva a tenere gli occhi aperti. Doveva bere un sorso d'acqua, sentiva il bisogno di urinare, si accorgeva di una briciola rimasta incastrata tra due denti e cercava di eliminarla dapprima con la punta della lingua, poi mediante un filo strappato dalla rilegatura del taccuino.

Yadwiga era scesa in cantina per fare il bucato, dopo essersi fatta dare da Herman un quarto di dollaro da mettere nella lavatrice. In cucina, Woytus stava tenendo una conferenza sugli uccelli a Marianna, appollaiata accanto a lui sul trespolo. La femmina teneva la testa bassa, con aria colpevole, come se venisse rimproverata per qualche imperdonabile misfatto.

Il telefono squillò.

“Che cosa vorrà, adesso?” si domandò Herman. Aveva parlato con Masha appena mezz'ora prima, ed ella gli aveva detto che si sarebbe recata in Tremont Avenue a fare gli acquisti per le rimanenti giornate di festa... Shemini Azzereth e Simhath Torah.

Egli sollevò il ricevitore e disse: “Sì, Mashele.”

Udì una profonda voce maschile emettere quel tipo di suono esitante e di gola tipico di un uomo quando sta per parlare, ma viene interrotto e perde il filo del discorso. Herman cominciò a dire che il suo interlocutore aveva sbagliato numero, ma la voce chiese di Herman Broder. Lui non riuscì a decidere se fosse o meno il caso di riattaccare. Si trattava di un investigatore della polizia? Avevano scoperto che era bigamo? “Chi parla?” domandò infine.

La persona all'altro capo del filo tossicchiò, si schiarì la voce, e di nuovo tossì, come un oratore che si accinga a prendere la parola. “La supplico di ascoltarmi” disse, parlando in jiddisch. “Sono Leon Tortshiner, l'ex marito di Masha.”

La bocca di Herman si disseccò. Era il primo rapporto diretto che egli avesse mai avuto con Tortshiner. La voce dell'uomo aveva tonalità profonde e il suo jiddisch sembrava diverso da quello di Herman e di Masha. Egli parlava con l'accento tipico di una piccola regione della Polonia, situata nelle province tra Radom e Lublino. Ogni parola terminava con un lieve vibrato, come il suono prodotto dalle note basse di un pianoforte.



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